Oggi vi prendo per mano…

… e vi accompagno alla scoperta del nostro menù di Pasqua: un viaggio nel sapore, portata dopo portata.
Questo, amici, non è solo un menù: è un percorso di gusti, un itinerario gastronomico.
Dietro ogni portata c’è un pensiero, dietro ogni piatto un ricordo, un significato.
Oggi voglio presentarveli uno per uno.
La zeppolina al guanciale con crema salata allo zafferano vi farà sognare. Fin da subito. Immaginate la più classica delle frittelline di carnevale, insaporita però con il guanciale e con la crema salata allo zafferano a sostituire la tradizionale crema dolce. Da dessert ad entrée, per vedere il mondo – o almeno il pranzo di Pasqua – da un altro punto di vista.
La terrina di verdure in crosta con gazpacho di agrumi e menta è uno scrigno di pastasfoglia che custodisce non soltanto il sapore, ma la bellezza e il colore delle singole verdure: un piatto di cui godere con il senso della vista, oltre che con quello del gusto. Mi racconterete, dopo averla gustata, le vostre emozioni.
Mi è quasi impossibile raccontarvi della tartare di pecora su misticanza di campo, mimosa d’uovo e caviale del suo brodo senza provare un immediato appetito. Questo è un piatto che qui in Cascina amiamo, che dice qualcosa di noi, che spesso proponiamo anche in carta. Un sapore che racconta una storia, una tradizione e una regione. Sono carni molto più dolci e delicate rispetto a quelle delle pecore allevate per il latte: sono pronto a scommettere che, una volta provate, non le scorderete più.
Restiamo, idealmente, in Sardegna anche per il primo piatto: ecco a voi Sua Maestà, la freula con ragù di agnello e asparagi, con medaglione di cordula arrosto. Sbollenteremo la treccia d’agnello in cottura con erbe, la taglieremo a medaglioni e la serviremo arrostita nel piatto in finitura. Quanto alla freula… be’, credo davvero che non abbia bisogno di presentazioni.
Agnello protagonista anche del secondo piatto: ecco a voi il rollé di castrato con carciofi ed erbe aromatiche, su frico alla farina di ghiande. Disosseremo il cosciotto di agnellone: lo serviremo, ripieno di carciofi ed erbe, su un frico di farina di ghiande, rivisitando, in senso più profumato e leggero, questa prelibatezza friulana.
Rigorosamente di nostra produzione anche il dessert: un mezzo uovo fondente di nostra produzione, internamente foderato di un ripieno di zuppa inglese al mirto e mirtilli.
Un menù meraviglioso.
Non vedo l’ora di gustarlo insieme a tutti voi.
Vi aspetto!
Francesco.