La Sardegna è una delle cinque “Zone Blu” del mondo: che cosa significa?

La nostra isola del cuore è tra le aree del pianeta con il maggior numero di centenari.

Quando Antonio Todde scomparve il 3 gennaio 2002 a Tiana (Nuoro), era giunto all’età di 112 anni e 345 giorni: un’età talmente straordinaria da attirare su di sé, e sulla Sardegna tutta, l’attenzione dei ricercatori.

Perché il record di “Tziu Antoni” (questo era il suo soprannome) era sì impressionante, ma non certo isolato: qual era, dunque, il segreto della longevità dei sardi?

Il signor Todde era chiamato “il nonno del mondo“: un record riconosciuto dal Guinnes dei Primati 2001 per l’uomo più anziano del pianeta.

Qual è il tuo segreto, Tziu Antoni?

Vivo giorno per giorno, mangio frutta secca, gusto le castagne d’autunno e bevo due bicchieri di rosso ogni giorno.

Questo era, nello specifico, il suo segreto, ma non è il segreto di tutti: elementi comuni a molti dei centenari della Sardegna sono piuttosto la qualità dell’alimentazione, lo stile di vita e il movimento fisico. Non basterebbero, tuttavia, senza un peculiare patrimonio genetico.

La cucina sarda, gustosa e genuina, è un pre-requisito della longevità dei sardi: prodotti semplici della terra, utilizzati per esempio nell’estiva minestra e istadi (zucchine, cavolo rapa, patate, lardo, cipolla, pomodori, formaggio quagliato in salamoia, spezzatino di capra o pecora con patate).

Nel nuorese, a Perdasdefogu, si registra la presenza di un centenario ogni 222 abitanti. Antonio Brundu, 104 anni, ex dipendente pubblico, e sua sorella Maria, 102 anni, sono diventate vere e proprie star: nel 2013 anche il “New York Times” scrisse di loro; la loro storia è diventata un film nel 2020, dal titolo “I figli dei record”. Qualche anno fa è diventato celebre il minestrone dei Melis (i Melis di Perdasdefogu fanno 818 anni in nove), simbolo della longevità, preparato con gli ortaggi coltivati nell’orto di casa.

Anche Cagliari, lo scorso maggio, è entrata nel Guinness dei Primati per la longevità, con ben otto centenari ogni 1.778 abitanti.

Le cosiddette Zone Blu, aree demografiche o geografiche nelle quali la speranza di vita risulta significativamente più alta della media mondiale, sono, in Italia, concentrate in Sardegna, in particolare in provincia di Nuoro, nei paesi montani dell’Ogliastra e della Barbagia di Ollolai.

Nel 2010 un altro paese del nuorese, Villagrande Strisaili, è entrato a far parte della Zona Blu dell’Ogliastra, e si è distinto per il primato mondiale di longevità maschile.

L’Ogliastra presenta la più alta concentrazione mondiale di centenari uomini, mentre Okinawa, in Giappone, sono invece le donne a essere particolarmente longeve; Ikaria, in Grecia, la penisola di Nikoya in Costa Rica e Loma Linda, in California, sono altre “Blue Zone“.

Il segreto della longevità è dunque una combinazione di peculiarità genetiche e abitudini di vita sane, che consentono di alzare l’aspettativa di vita di un decennio e oltre rispetto ad altre zone. Un elemento ricorrente tra i centenari è la dieta a base di verdura, frutta e legumi, povera di grassi e di carni rosse. Non può, naturalmente, mancare del buon vino rosso, consumato con moderazione.

Di questa tradizione enogastronomica, di questa attenzione alla storia e alla dignità altissima dei singoli prodotti, proviamo quotidianamente a farci testimoni a Cascina Ovi.


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