Un settebello di delizie nel nostro menù
Sono moltissimi i sapori che potete gustare a Cascina Ovi: in questo post, vi proponiamo sette piatti che vi invitiamo a provare. Buona lettura.
Ostriche “Krystale”
“Krystale”, brillante come il cristallo: questa ostrica è così chiamata per il suo guscio dal tipico colore perlaceo brillante, che ricorda un gioiello. Mostra un carattere raffinato e presenta accenti dolci, forti, perfettamente equilibrati, marini e insieme leggermente zuccherati. La zona di pesca è quella dell’Atlantico del Nord, in particolare della costa francese, dove le grandiose correnti oceaniche lambiscono località quali Gouville-Sur Mer in Normandia. L’ampio arco che descrive la madreperla delle “Krystale” accoglie un frutto delizioso. Assaggiandola, faremo un breve, ma indimenticabile viaggio nel carattere minerale di questa ostrica, in cui la vena sapida è compensata da una dolcezza inaspettata.
Acciughe “Cantabria”
Le acciughe “Cantabria” si contraddistinguono per il loro sapore intenso e bilanciato. Rappresentano una delle tante eccellenze gastronomiche di Cascina Ovi. Cibo in un senso povero, cibo tuttavia prelibato. Con una storia e una tradizione secolari.
Fregula in minestra di mare
La fregula è declinata, nel menù di Cascina Ovi, in varie forme: nera con pecorino, cozze e carciofi; in minestra di mare. Fregula o freula: un monumento della cucina sarda, la pasta isolana per eccellenza, preparata con semola di grano duro e modellata a mano in piccole perle di diametro tra i 2 e i 6 millimetri, ruvide e porose, adattissime ad assorbire il condimento.
Malloreddus al nero con astice, asparagi e limone
Teniamo particolarmente a questo piatto: lo consideriamo uno dei punti forti del nostro menù. I malloreddus sono una pasta di semola di grano duro a essiccazione lenta e a bassa temperatura, dalla forma di piccole conchiglie con il dorso rigato, e aromatizzata al nero di seppia.
Porcetto da latte arrosto
Non solo pesce: il porcetto, il maialino da latte arrosto, è un’istituzione di Cascina Ovi. È forse la ricetta più nota della cucina sarda, un simbolo della nostra terra. La ricetta prevede un’oculata scelta della carne e una cottura su una buona brace per far sì che si crei la tipica e deliziosa crosticina croccante in superficie, lasciando l’interno tenero e invitante.
Scamone di agnello con crema di piselli e giardino di verdure
Dal porcetto all’agnello: anche questo rigorosamente sardo. Un prodotto che, per ottenere la sigla IGP, deve essere nato, allevato e macellato in Sardegna in un ambiente del tutto naturale. L’agnello è allevato allo stato brado non intensivo, formula che garantisce il benessere dell’animale. La carne ne risulta ancora più pregiata, bianca e morbida, oltre che saporita come solo l’agnello sardo sa essere.
Sebadas con miele di corbezzolo e arancia
Siamo giunti al dessert: questi piccoli calzoni ripieni sono una prelibatezza tra i dolci presenti nel menù di Cascina Ovi. La loro bontà è tale che la fama di questi piccoli scrigni ripieni di bontà, splendidi come piccoli soli, si è spinta ben oltre le coste della Sardegna. Già squisite al naturale, le sebadas sono arricchite da una colata di miele di corbezzolo quando sono ancora calde. La storia di questo piatto ha una provenienza umile: esse costituivano, all’inizio del Novecento, un pasto completo per i contadini. Il segreto per la preparazione delle sebadas è racchiuso nella pasta, chiamata “pasta violata” (o “violada”), realizzata con semola di grano duro e strutto.
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