Cascina Ovi, una storia lunga secoli

Segrate fa, nella vostra percezione, rima con modernità, sviluppo edilizio, costruzioni nate negli ultimi decenni? Innegabilmente avete, in parte almeno, ragione. Ma questo aspetto della realtà non la esaurisce: la cascina che ospita il nostro ristorante, infatti, esiste dal 1346. E forse da molto tempo prima.

1346, dicevamo: questa è la data della prima menzione scritta della Cascina degli Ovi, citata negli Statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, risalente alla guerra dei cento anni e dei primi focolai della peste nera.

L’Arcivescovo Giovanni Visconti acquistò la Cascina, che oggi si trova a pochi passi dalla Cassanese, da Guidetto e Guglielma Pusterla e, nel suo testamento, la donò poi nel 1353 all’ospedale del Brolo di Milano, affidata in cessione gratuita alla Scuola delle Quattro Marie.

Sulla base di un documento del 1417 si deduce che la Cascina fosse disabitata e che l’ospedale del Brolo chiedesse di poterla affidare ai fratelli Melchiorre, Protaso e Baldassare Oroboni, affinché potessero sistemarla. Nel 1439 gli Oroboni rinunciarono alla locazione in favore della Scuola delle Quattro Marie e, verso gli anni Trenta del Cinquecento, la Cascina passò di mano a Gian Fermo Trivulzio, proprietario del castello e di Melzo.

Nel 1569, sulla base della mappa preparatoria per la visita pastorale di Carlo Borromeo, si poteva osservare anche Cascina Ovi, quale un edificio in mattoni e intonacate, sormontato da una torre con una bandiera.

Un edificio di pregio è quello che si trova al di fuori della cascina, l’oratorio del Santissimo Crocifisso, un bene oggi posto sotto tutela grazie ai cicli di affreschi decorativi risalenti al 1400 e 1600. Nel 1753 alcuni terreni della Cascina, sulla base del catasto di Carlo VI, divennero di proprietà dei Padri Gesuiti. Nel 1782 la Cascina dell’Ovest divenne proprietà del conte Don Cesare Pacheco & Roxas.

Esistevano due cascine, una Cascina Ovi Superiore e una Cascina Ovi Inferiore, il cui campanile crollò nel 1977, a causa di un nubifragio.

La struttura della Cascina Ovi Superiore distava 200 metri dal secondo complesso ed era collegata da una galleria sotterranea; questa struttura fu quasi completamente distrutta durante l’ultima guerra (1942). Fu poi ripristinata e successivamente demolita per costruire una residenza nel quartiere Milano 2.

Oggi la Cascina Ovi Inferiore è sottoposta a vincolo del Ministero dei Beni culturali e Architettonici. Al suo interno è presente il Museo M.OVI, che comprende una biblioteca, una sala multimediale e una per conferenze, con annesso un ristorante.

Nel muro esterno di via Olgia si può anche notare antico reperto di marmo rosa, raffigurante una zampa di leone.

La Cascina Ovi è diventata uno dei simboli di Segrate e la sua ristrutturazione si deve all’impegno di Giuseppe Grossi, che recuperò un edificio che fa parte di Segrate sin dai suoi albori. Sempre nel rispetto della sua originaria struttura architettonica il rinnovamento della Cascina ha permesso, tra le altre cose, di ospitarvi il vostro ristorante preferito.


DOVE SIAMO

  • Via Olgia, 11
  • SEGRATE (MI)
  • ITALIA

CASCINA OVI

  • +39 02 213 95 81
  • info(at)cascinaovi(punto)it

ORARIO

  • Ma, Me, Gi, Ve, Sa, Do: 12-30 – 14.30
  • Ma, Me, Gi, Ve, Sa: 19.00 – 23.30

(c) Ristorante Cascina Ovi Srl - Graphics and copy  

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