…e a Segrate? Che lingua si parla?

Nella precedente puntata abbiamo analizzato le lingue parlate in Sardegna: ma Cascina Ovi ha anche un’altra anima, quella lombarda, milanese, segratese. Continuiamo il viaggio iniziato la scorsa volta con un nuovo articolo a tema linguistico.

La Lombardia è, in questo almeno, simile alla Sardegna: sono entrambe terre antiche nella storia e varie nelle parlate. Se esiste una “lingua lombarda”, è altrettanto vero – anzi forse più vero – che esistono tanti diversi “lumbard”. Tutte queste parlate appartengono al ramo gallo-italico delle lingue romanze occidentali e presentano un substrato celtico e longobardo.

I confini del “lumbard” eccedono quelli della Lombardia: si parlano dialetti lombardi, infatti, anche nelle zone orientali del Piemonte, nella Svizzera italiana e nel Trentino Occidentale. Complessivamente a parlare il lombardo sono tre milioni e mezzo di persone, corrispondenti al trenta percento circa della popolazione dell’area di diffusione.

Peraltro, decisamente stretto risulta il legame tra l’idioma lombardo e le altre lingue gallo-italiche attigue, come l’emiliano e il piemontese e le lingue di matrice gallo-romanza che si parlano altrove, come il francese e l’occitano.

La base linguistica che ha lasciato traccia in Lombardia è quella degli antichi liguri, antica popolazione dell’Italia settentrionale. Della loro lingua abbiamo notizie vaghe e limitate, mentre è più approfondito il quadro che può essere tracciato per le popolazioni celtiche che, in epoche meno remote, dei liguri hanno preso il posto. Vennero in seguito i latini e proprio dal latino deriva il lombardo, lingua romanza come – per esempio – l’italiano, il castigliano e il catalano.

Ma come mai allora, si diceva, non abbiamo LA lingua lombarda, ma LE diverse parlate lombarde? Perché in ogni zona della Lombardia si sono mescolati in diverse proporzioni, se ci passate la metafora gastronomica, gli “ingredienti” rappresentati dall’antico ligure e dalle parlate celtiche, a loro volta diverse tra loro. Poi, venne il tempo dei longobardi (“Lombardia” o “Longobardia” significa appunto “terra dei longobardi”). Anche la lingua germanica di questo popolo lasciò tracce nelle parlate delle nostre zone.

Focus su Milano (e una curiosità su Segrate)

Alcuni linguisti considerano il milanese una vera e propria lingua, la “milanesa” appunto.

A contribuire in modo determinante all’evoluzione linguistica e letteraria dell’idioma di Milano (e dintorni!) sono stati drammaturghi, letterati e poeti milanesi, da Bonvesin de la Riva (1240-1315) a Carlo Porta, vissuto tra la fine del Settecento e l’Ottocento. 

Anche a Segrate, dove sorge la Cascina Ovi, si parla dialetto milanese. Alcuni collegano il toponimo “Segrate”, “Segrat” in dialetto, al nome proprio latino di un proprietario di terreni della zona, un certo Scurus, mentre altri studiosi lo fanno discendere dal termine “securus“, ovvero “luogo tranquillo e privo di pericoli”.

Conoscevate questa curiosità?


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