Breve viaggio ritroso nel tempo, alla scoperta delle origini del centro che ospita Cascina Ovi.

La storia di Segrate, la città in cui si trova il nostro Ristorante, è, per certi versi e con paradosso solo apparente, molto meno antica di quella di Cascina Ovi, struttura risalente al Trecento: inizia ufficialmente con il Regio Decreto del 21 giugno 1869, entrato in vigore all’inizio dell’anno successivo. Fu re Vittorio Emanuele II a sopprimere i precedenti Comuni di Rovagnasco e Novegro affiancando il loro territorio a quello, appunto, di Segrate. Finiva così il processo di unificazione degli attuali quartieri, iniziato con Redecesio, annesso nel 1849.

La storia di Segrate come “comune unico” parte proprio dalla seconda metà dell’Ottocento, ma naturalmente la storia del territorio è molto più antica e affonda le sue radici nei millenni passati. Con un passato di piccolo centro agricolo, Segrate si è trasformata nell’attuale popolosa cittadina, con i suoi insediamenti alla moda e quartieri dai nomi noti ben oltre i confini comunali: Milano Due, il Villaggio Ambrosiano e Milano San Felice. Segrate, a differenza di altri comuni vicini, può vantare in Rovagnasco un nucleo storico abbastanza riconoscibile.

Passiamo all’analisi del toponimo: il suffisso aggettivale -ate è quella tipica di tanti luoghi lombardi di fondazione romana. Quanto alla radice segr-, si sono fatte tante e varie ipotesi. Una delle più interessanti la farebbe derivare da “Securus”, nome proprio di persona, forse un latifondista romano. Altri, invece, ritengono che l’origine debba essere cercata nel verbo latino “secare”, cioè “tagliare il fieno”; secondo una terza ipotesi il nome sarebbe un riferimento a “segalis”, cioè “segale”. In tale direzione è riscontrabile una forte analogia con i vicini insediamenti di Linate, “terreno coltivato a Lino”, e di Liscate, con la configurazione dei terreni a lisca di pesce.

Ben prima dell’invasione longobarda Segrate divenne sede di una pieve. La città fu coinvolta, nella seconda metà del XII secolo, nelle lotte tra l’imperatore Federico Barbarossa e i Comuni aderenti alla Lega Lombarda. Si dotò di statuti autonomi a partire dal 1396. Si ha notizia che ci fossero altre due chiese, una dedicata a San Giovanni Apostolo, l’altra a Sant’Agata.

Nel 1566 ebbe luogo la visita del prevosto di Desio, mentre sono documentate due visite pastorali di San Carlo Borromeo, la prima nel 1569 e la seconda nel 1571. Segrate partecipò attivamente ai moti risorgimentali e alle Cinque Giornate di Milano. Risalgono – l’abbiamo specificato – al 1869 gli assorbimenti di Rovagnasco e Novegro.

Il patrimonio storico-artistico di Segrate comprende la Parrocchiale, la Chiesa di San Rocco, del Seicento, la chiesetta di San Vittore, del Quattrocento, le altre cascine Sirtori, Commenda, Olgetta e Radaelli, nonché la casa padronale Radaelli, forse del ‘600.

Fin dopo l’Unità d’Italia Segrate rimase un centro principalmente agricolo: fu verso la fine del secolo XIX che cominciarono a essere scavate cave di sabbia e ghiaia, materiali richiesti dallo sviluppo delle attività edilizie in epoca umbertina. Le acque dei fontanili, non più convogliati nei canali, trovarono uno sbocco naturale nelle varie cave artificiali: da qui, i vari laghi e laghetti che punteggiano la zona.

Segrate si è trasformata, negli ultimi decenni, da piccolo centro a polo industriale e, negli ultimi anni, in centro residenziale e di attività terziarie.

Cascina Ovi ha – lo abbiamo rivendicato più volte – una forte anima sarda e altrettanto forti fondamenta segratesi: siamo orgogliosi della prima come delle seconde, all’una e alle altre cerchiamo di rendere onore, giorno dopo giorno, con la nostra attività.

Che ne dite, passate a trovarci in occasione della vostra prossima visita a Segrate?

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