«Il mio basso è come un lupo nel “branco” della band»

Intervista esclusiva con Germano Iori, bassista della Angelo Minoli Band, che si esibirà sabato sera (7 giugno) a Cascina Ovi.

Germano Iori, un virtuoso delle quattro corde: dalla sezione ritmica della Treves Blues Band, storica formazione blues, alla capacità di interpretare con sensibilità ogni registro musicale, dal rock al soul. Iori, in un certo senso, “assomiglia” al proprio basso: è un po’ come la spina dorsale di una band, si nasconde sornione, ma se lo togli casca tutto. Lo ammirerete sabato sera (7 giugno) live a Cascina Ovi.

Il ruolo “defilato” del bassista è per te un limite o un’opportunità?
Senza dubbio un’opportunità: tenere in piedi tutto il lavoro che fanno gli altri musicisti è un ruolo gratificante come pochi.

C’è stato un bassista che ti ha fatto dire «Ecco: è così che voglio suonare»?
Vorrei menzionarne tanti, mi limito a citare il più grande di tutti: Paul McCartney. È ricordato come un meraviglioso autore di canzoni, ma non dobbiamo dimenticare che è stato prima di tutto un bassista senza eguali, capace di linee davvero uniche.

Nel jazz c’è molta improvvisazione e nel pop-rock più struttura: come concili libertà e disciplina nei tuoi arrangiamenti?
Immagina di suonare una cover: occorre essere rispettosi, cioè fedeli per quanto possibile alla linea di basso originale. Ora pensa di suonare un brano tuo: la sfida è trovare una linea sensata, congruente con la canzone nel suo insieme. Due sfide diverse con un solo fine: la bellezza del risultato.

Suoni jazz, blues, pop, fusion e tanto altro ancora: cambia il modo di “pensare” e le emozioni a seconda del tipo di “palco”? Cioè: pubblici diversi (ma sono poi davvero diversi?) e stili diversi generano in chi suona un’energia diversa?
Ti stupirò: qualsiasi pubblico che si diverte è uguale a tutti gli altri pubblici che si divertono. Dal palco, te ne accorgi: l’energia di un pubblico soddisfatto la riconosci subito.

Se potessi suonare una jam con un trio ideale (tu al basso + altri due), chi sceglieresti?
John Mayer alla chitarra e Steve Gadd alla batteria.

Il tuo basso è un essere vivo… che animale è?
Un lupo, con un ruolo ben definito in quel fantastico “branco” che è la band.

Le tue emozioni a suonare con la Angelo Minoli band, in assoluto e a Cascina Ovi?
Felicità. Prima ancora che adrenalina e bellezza. La musica è per me sempre, prima di tutto, gioia incontenibile.


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